Il semifreddo al torrone ha scandito le mie merende di bambina. E’ un ricordo ancestrale, vivido. Mia zia Tita (Margherita), aveva una passione per il semifreddo al torrone e, spesso, quando andavo a trovarla, ricordo la preparazione, il tempo di riposo in frigorifero e la voglia di assaggiarlo. Forse grazie a questo piccolo rito, la mia passione per il torrone è rimasta tale. Quando ho assaggiato il torrone Relanghe, ho subito pensato che quello che sarebbe rimasto dopo le feste, l’avrei utilizzato per farne il mitico semifreddo. Ho cercato in rete e, quasi tutte le ricette indicano anche la presenza dell’uovo. Allora sono andata a rileggermi il mio libro Gelato Chez Moi, e qualche idea l’ho trovata. Alla fine, ho unito un po’ di indicazioni e ho provato a fare di testa mia. La ricetta è facilissima e superveloce. Certo, dovete avere un filino di pazienza perchè deve raffreddare, ma il risultato…. oh… il risultato è veramente appagante.
Una piccola nota: questo semifreddo l’ho calibrato “ad occhio”, quindi, dovete fare attenzione, in base al torrone che avete in casa.
Per quanto riguarda il mango, i frutti che ho utilizzato sono di Sicilia Avocado: buccia più rossa, seme più piccolo, polpa incredibilmente dolce e succosa. Non appena ci sarà il nuovo raccolto, vi consiglio di affrettarvi e ordinarlo: vi si aprirà un mondo nuovo.
Ricetta: Semifreddo al torrone, senza uova, su zuppetta di mango alla verbena
- 500 ml panna freschissima
- 1 lattina latte condensato
- 150/200 g torrone friabile alle nocciole (per me Relanghe)
- 1 mango fresco e sodo + zucchero pari ad 1/4 del peso della polpa
- 1 mazzetto di verbena (in alternativa anche verbena essiccata)
- 2 lime – scorzetta e succo
- zucchero e acqua per la decorazione di caramello
Per prima cosa, un paio di giorni prima si prepara la zuppetta di mango: più riposa in frigorifero con la verbena, più il profumo è assicurato. Sbucciate il mango e tagliatelo a dadini, pesatelo e mettetelo in una casseruola dal fondo pesante, poi unite 1/4 del peso del mango in zucchero, meglio se fine, tipo lo Zefiro. Aggiungete la scorzetta grattugiata dei lime e il loro succo. Mescolate e portate ad ebollizione. Lasciate sobbollire qualche istante, poi frullate con il Minipimer ottenendo una crema. Infine, inserite le foglie di verbena. Versate tutto in un barattolo (sterilizzato) a chiusura ermetica. Lasciate raffreddare e poi tenete in frigorifero per almeno 48 ore.
(in questo modo, se anche utilizzate la verbena secca, c’è tutto il tempo perchè l’infusione, faccia rilasciare tutti i profumi di questa aromatica così delicata)
Preparate a questo punto i semifreddi:
- nella planetaria – o con le fruste – montate la panna ben ferma
- quando la panna avrà raggiunto la consistenza ideale, versate a filo, sempre mentre state montando, il latte condensato. Otterrete così un composto stabile, ma non troppo solido
- con un coltello tritate il torrone e aggiungetene due cucchiai per volta al composto, il tutto deve diventare ben compatto, ma non troppo consistente, altrimenti addio morbidezza :) – questo dovete giudicarlo voi mentre inglobate il torrone. Mi raccomando, tritato a scagliette sottili.
- una volta terminato, versate a cucchiaiate il composto negli stampini: io o usato quelli in silicone in quanto comodissimi poi per sformare il semifreddo. Battete bene gli stampini sul tavolo, in modo che non ci siano bolle d’aria e vengano ben livellati.
- a questo punto, metteteli in congelatore per almeno 12 ore (possono rimanervi fino a 4 mesi)
Come servirlo: tirate fuori il semifreddo e sformatelo ancora freddo (sarà più facile); filtrate con un passino sottile il mango, in modo che la zuppetta sia priva di impurità.
Versate 3 o 4 cucchiai di mango nelle ciotoline, adagiatevi delicatamente il semifreddo e decorate con del torrone sbriciolato e foglioline di veebena. Oppure con una decorazione in caramello.
Per il caramello: 50 g di zucchero + 1 cucchiaio di acqua. Mettete in una casseruola sul fornello a fiamma bassa senza mai toccarlo. Quando cambierà colore, alzate la casseruola e muovetelo leggermente, senza cucchiai o altro. Appena vedete che inizia a “tirare”, versatelo su carta forno per creare delle decorazioni (in questo caso ho usato un mattarello – su cui ho versato a più riprese il caramello – per ottenere una forma concava)
Mi è rimasto un “diamante” di torrone, per cui aspettatevi anche una seconda ricetta, in versione black chocolate.
Vi lascio a sperimentare. Buona giornata!
Ps: è adatto a chi non tollera le uova ed è anche gluten free!
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